Lode al verde tuo

Scienza e fede non sono sempre andate a braccetto, nella storia umana hanno litigato un sacco di volte. Per una volta proviamo a metterle d'accordo.
Dio è creatore di tutte le cose, del tempo e dello spazio, della Terra e delle stelle, di tutto ciò che esiste e del pensiero stesso dell'esistenza. I religiosi lo hanno sempre chiamato con un nome proprio, da Dio ad Allah, da Yaweh a Brahma, ma anche gli scienziati hanno trovato un nome appropriato: Big Bang. Quella esplosione gigantesca che diede inizio al tempo e alla materia come noi più o meno la conosciamo, in cui la singolarità divenne universo.
Quindi se parliamo di Dio come esistenza, scienza e religione trovano un valido sinonimo accettato da entrambe. Ma se consideriamo Dio come creatore della vita vera e propria? Chi è colui che creò Adamo e da una sua costola Eva? Chi diede vita a Manu e gli fece incontrare il pesce Matsya, incarnazione di Vishnu? I religiosi hanno le loro numerose risposte nelle varie parti del mondo, ma anche gli scienziati, forse un po' inconsapevoli, hanno una loro risposta, che vi sorprenderà: il dio della vita è il cloroplasto.

 

 

Il cloroplasto è un organulo presente in tutte le cellule vegetali, ha origine antichissima, forse dovuta ad un cianobatterio che venne fagocitato da un ameba. L'intenzione dell' ameba era quella di mangiare il batterio, ma lo trovò piuttosto indigesto, allora decise di non assorbirlo e di mantenerlo così, libero nella panza, creando quello che si definisce un rapporto di "simbiosi obbligatoria".
E perché è così importante il cloroplasto? Perché al suo interno esiste un pigmento verde che si chiama clorofilla, artefice del miracolo biochimico della fotosintesi. Utilizzo la parola miracolo non a caso, perché quello che avviene dentro quel dischetto verde di 6 micron di diametro è davvero un prodigio divino, e avviene ogni secondo in ogni pianta in giro per il mondo.
Durante la fotosintesi il sole, fonte di quasi tutta l'energia terrestre, trasforma la sua energia luminosa in zuccheri, quindi energia chimica. Dentro il cloroplasto la luce, quello che nella Bibbia viene chiamato "il verbo", energia pura e immateriale, si trasforma e diventa concretezza, diventa oggetto, vita materiale. Io non ci avevo mai pensato ragazzi, ma è un evento cosmico, è magia, è pura meraviglia ciò che succede lì dentro. E avviene in ogni foglia, fiore e filo d'erba del creato.
"Attraverso la fotosintesi e grazie all'energia del sole, le piante fissano l'anidride carbonica dell'atmosfera formando zuccheri, ossia molecole altamente energetiche e producendo come materiale di scarto l'ossigeno. La quantità media di energia prodotta dalla fotosintesi a livello planetario è di circa 130 terawatt, ossia circa 6 volte maggiore del consumo attuale di energia della civiltà umana Stefano Mancuso - "La nazione delle piante".

L'energia chimica prodotta dalle piante grazie al sole, è il carburante fondamentale di tutto il resto della vita animale del pianeta. In più le piante assorbono lo scarto energetico animale, la CO2, e ci restituiscono ossigeno, ulteriore molecola che ci permette la vita.
Milioni di anni fa la Terra era un luogo terribile, caldissimo è con un'atmosfera non respirabile. A quei tempi, e parlo di 450 milioni di anni fa, la concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera era 2000-3000 ppm, oggi è 415 ppm (ma sappiamo che dovrebbe essere nettamente più bassa). Le neonate foreste arboree furono le uniche in grado di sopravvivere fuori dall'acqua, e per prosperare sfruttarono proprio ciò che era abbondante nell'aria, la CO2. Per milioni di anni assorbirono anidride carbonica e produssero ossigeno, accumulando la CO2 stessa nel proprio corpo, nella corteccia. E così l'aria divenne "respirabile", i pesci si stufarono di essere pesci e divennero anfibi, e poi rettili, e la vita divenne terrestre per davvero, non più solo acquatica. E nel frattempo le piante morivano, si depositavano, erano schiacciate insieme ad animali e ancora piante, terremoti e inondazioni le ricoprirono e compattarono nel suolo, creando carbone e petrolio. Il ciclo della vita, pulizia dell'aria, morte e accumulo prosegui così fino ad oggi.
Le piante ci diedero la vita, a noi mammiferi e a quasi tutti gli altri organismi pluricellulari. Tutto per merito del cloroplasto. E tutto era in perfetto equilibrio.

 

 

Fin quando, 350 milioni di anni dopo, nel 1200, qualcuno scoprì che il carbone era un ottimo combustibile, e progressivamente iniziò ad usarlo al posto del legname. Poi, nel 1765, James Watt perfezionò la macchina a vapore rendendola realmente efficiente, dando il via alla prima rivoluzione industriale. E via tutti quanti a consumar tantissimo carbone, talmente tanto che passammo da un consumo di 10 milioni di tonnellate nel 1700 a 800 milioni di tonnellate a inizi del '900.
Nel frattempo, nel 1859 Edwin Drake aprì il primo pozzo petrolifero in Pennsylvania e diede via all'era del petrolio. "Un barile di petrolio contiene l'equivalente energetico di 25000 ore di lavoro umano, il nostro consumo quotidiano di idrocarburi equivale al lavoro quotidiano di 300 milioni di esseri umani, come se ogni abitante della Terra avesse a disposizione 50 schiavi" Serge Latouche - "Breve trattato sulla decrescita serena".
Nel 1870 ebbe inizio la seconda rivoluzione industriale. L'oro nero rese possibile in poco tempo e con pochi sforzi ciò che fino a 20 anni prima era quasi inimmaginabile. La ricchezza e la qualità della vita, in alcune zone del mondo, divennero elevatissime in pochissimo tempo, e tutti continuarono a bruciare carbone e petrolio, senza limiti, senza pensieri, senza ritegno.
Con ogni combustione si libera CO2, la temibile CO2 che con fatica era stata immagazzinata nel suolo milioni di anni fa, e che negli ultimi 150 anni è stata rapidamente liberata.
L'uomo trovò la caverna del tesoro, ma quel tesoro era protetto da un drago. Non ci pensammo due volte a scatenare il drago e prendere il tesoro. Ma ora il tesoro è quasi finito, e il drago vola libero nel cielo.
Dal 1988 le Nazioni Unite provano ad avvertirci, lo hanno poi ribadito nel 97 a Kyoto e nel 2015 a Parigi. Le emissioni di CO2 si devono necessariamente ridurre, ma nonostante gli accordi e le buone intenzioni, dal 1988 ad oggi sono aumentate del 40%.


 

La CO2 dovrebbe essere a livelli massimi di 350 ppm nell'atmosfera, oggi è a 415 ppm.

 


Le soluzioni per limitare questo male sono tantissime, tutte molto complesse e impopolari, tutte necessariamente da seguire. Ma ne esiste una un po' più semplice e sotto gli occhi di tutti, che tutti però tendono a dimenticare: affidarsi ancora lui, al cloroplasto.Le piante hanno reso il mondo abitabile 400 milioni di anni fa, le piante sono la nostra principale possibilità di sopravvivenza. La deforestazione dovrebbe essere considerata "crimine contro l'umanità", tutte le nazioni con ogni sforzo devono riuscire a limitarla. Ogni albero abbattuto uccide un bambino del futuro, ogni albero piantato regalerà un respiro di vita.

Tutti dobbiamo parlarne, tutti dobbiamo scriverlo e comunicarlo in ogni modo e con ogni mezzo. Stiamo vivendo una reale emergenza mondiale, la vita delle generazioni future è in pericolo. Piantiamo alberi, ricopriamo di alberi le nostre città, rispettiamo ogni singolo organismo verde, proteggiamoli, difendiamo l'idea della loro vitale importanza.
In questo momento dell'esistenza umana, nulla è più prezioso di un albero.